Il fumo uccide 80mila persone l’anno, 30mila per tumore al polmone. Una vera emergenza umanitaria tenuta in sordina per non intaccare gli interessi delle multinazionali del tabacco, che nel nostro Paese generano un utile di 15miliardi di euro l’anno per lo Stato
Un appuntamento sul tabagismo che tutti dovrebbero avere la fortuna di poter realizzare quello del 15 novembre scorso presso la sede della Lega italiana dei Diritti dell’Uomo. L’incontro dal titolo ‘Tabacco, fatti e misfatti’, promosso e organizzato da Lorenzo Anelli, medico e presidente Commissione Sanità della storica associazione, ha avuto come relatore il prof. Giacomo Mangiaracina dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione, che ha fatto della lotta al tabagismo un punto cardine della difesa e prevenzione della salute dei cittadini.
Un percorso professionale complesso che deve saper contrapporre agli stereotipi sociali, che minimizzano i micidiali danni alla salute da fumo di sigaretta, dati scientificamente provati che inchiodino i responsabili di un business che, se nelle casse dello Stato genera un utile di 15miliardi l’anno, allo stesso tempo uccide 80mila persone per patologie provocate dal tabagismo: malattie cardiovascolari, bronchite cronica, asma, enfisema, attacchi cardiaci, arteriosclerosi, ictus, ulcera duodenale, varicocele, amenorrea e parto prematuro, senza dimenticare i 30mila morti di cancro ai polmoni e coloro che si ammalano di cancro della cavità orale, della gola, dell’esofago, del pancreas, dei reni, della vescica, dell’utero. Un costo per la sanità pubblica di gran lunga superiore agli utili derivanti dai Monopoli di Stato.
Sotto accusa anche la sigaretta elettronica soprattutto quando diventa sostitutiva della sigaretta normale per gli under 18. ‘Mio figlio fuma la sigaretta elettronica ed ha 13 anni, ma tanto è solo vapore acqueo’ si è sentito dire il dott. Anelli in una delle tante visite ai suoi pazienti. In realtà non si tratta solo di vapore acqueo, come spiegato ai presenti dal Prof. Mangiaracina, ma di tabacco riscaldato a 350 gradi, e soprattutto non ha senso che un ragazzo così giovane si senta motivato a cominciare a fumare come se poi non ci fossero conseguenze per la sua crescita e la sua salute. Come riportato da linee guida del portale che Mangiaracina ha creato sul tema : “La nicotina è una droga, perché crea dipendenza psichica. Aumenta la liberazione di dopamina, un neurotrasmettitore che ha la funzione di mettere in comunicazione le cellule nervose tra di loro. Quando si libera dopamina le cellule nervose mandano al cervello un messaggio analogo a quello che inviano le cellule di chi assume eroina, cocaina, anfetamine e alcol”…