Firenze, 21 ottobre 2019 – Il polmone verde del mondo sta bruciando, e mentre gli incendi stanno devastando l’Amazzonia, il leader Sia Huni Kuin, capo della tribù Kaxinawa, la più numerosa della foresta Amazzonica, che dal 2014 viaggia in Europa per diffondere la conoscenza della cultura del suo popolo, in questi giorni è a Firenze. Dopo essere stato ricevuto in Palazzo Vecchio, è stato l’ospite d’onore dei festeggiamenti per il centenario della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo. Ha portato la sua testimonianza diretta di quanto sta vivendo in prima persona, all’evento organizzato da Lidu onlus Comitato provinciale di Firenze, presieduto da Dania Scarfalloto Girard, intitolato ‘E Lucevan le stelle’, che si è tenuto a villa Viviani con concerto lirico e cena di gala.   «Il tema dello sfruttamento della nostra foresta è sempre più urgente – spiega Sia Huni Kuin – e ci ricorda quanto la difesa dell’ambiente rappresenti una priorità, a ogni livello. Sono qui per farmi portavoce di quanto di drammatico sta accadendo, e di quello che la nostra popolazione sta vivendo: se l’Amazzonia brucia, tutta l’umanità ne risente, tutto il mondo è in pericolo. Per superare questo momento, serve un Governo umanitario che aiuti questo popolo. La difesa della terra deve essere una priorità, tutti devono averla a cuore. Senza quella non c’è futuro». E ha parlato degli indios, i guardiani della foresta Amazzonica: «Siamo la più grande popolazione indigena dello stato brasiliano di Acre, viviamo in dodici riserve indigene lungo sette diversi fiumi. Principalmente nel bacino brasiliano dell’Amazzonia, ma le nostre terre si estendono fino ai piedi delle Ande nel Perù orientale. Abbiamo avuto contatti tardi con il mondo occidentale e abbiamo subito decenni di persecuzioni durante gli anni dell’estrazione della gomma.

Nonostante questo siamo riusciti a mantenere le nostre tradizioni. La nostra cultura è caratterizzata dal rispetto per l’ambiente che ci circonda. La nostra tradizione si fonda sulla conoscenza di erbe e piante, e su una visione del mondo fortemente spirituale in cui tutto ha una dimensione sacra». Importanti musei internazionali hanno ospitato mostre su questa cultura, a cui sono stati dedicati anche libri e documentari. Sia Huni Kuin ha viaggiato in vari Paesi per studiare e comprendere le usanze straniere, e anche per sviluppare la sua arte, che si esprime attraverso il cinema. Nel 2016 è stato invitato dal famoso artista brasiliano Ernesto Neto a partecipare attraverso una performance all’installazione «Um sagrado lugar» nel padiglione degli Sciamani alla Biennale di Venezia. E non è un caso che Sia Huni Kuin sia stato ospite d’onore della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo nell’evento del centenario organizzato dal Comitato fiorentino presieduto da Dania Scarfalloto Girard. La Lidu è infatti un’associazione che viene da lontano, dai primi dell’Ottocento, quando nacquero diverse organizzazioni inspirate ai ‘Nobili ed Immortali Princìpi’ della Rivoluzione Francese. La Lidu, Lega Italiana Dei Diritti dell’Uomo è impegnata nella difesa e nella diffusione dei diritti della persona umana, e vi sono diverse Commissioni tra le quali, giustizia, pari opportunità, e ambiente.

Maurizio Costanzo